Le analisi sullo stato di avanzamento della sanità digitale nel nostro Paese ci dicono che nel corso degli ultimi due anni c’è stata una ripresa generale di interesse nei confronti del tema, soprattutto in ambito sanitario, e sappiamo che ciò è legato alla gestione della emergenza pandemica. Le tecnologie digitali sono state preziose per non rinunciare alla connessione con pazienti, soprattutto cronici, e cittadini, e anche tra operatori , ma il confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea è abbastanza impietoso. Le stime (Eurostat, Indice Desi-Digital Economy and Society Index, 2020) ci danno al 24° posto, piuttosto indietro rispetto a Spagna, Germania e Francia, e lontani dalle performance delle migliori, Danimarca, Olanda e Finlandia.
Manca una strategia unitaria, ciò di cui disponiamo oggi è frutto della giustapposizione di strumenti, tecnologie, pezzi di formazione che si sono accumulati progressivamente, legati a politiche nazionali, come il Fse, o a esigenze dei territori o di singole strutture.
