È un inno alla libertà e insieme una ricostruzione storica spietata del colonialismo e della tratta di schiavi l’ultimo romanzo di Ildefonso Falcones, Schiava della libertà (Longanesi). Nell’ossimoro del titolo si disvela il senso dell’opera che, unendo passato e presente e tracciando un parallelismo tra il colonialismo cubano dell’Ottocento e le ombre razziste che permeano la società contemporanea, lancia un messaggio potente: non di un padrone si può essere schiavi, ma della libertà, l’ideale supremo per cui battersi ieri come oggi, spezzando ogni catena.
In dialogo con Mario Di Caro, La Repubblica