Il Visual di Emilio Isgrò

Verità

Una cancellatura di Emilio Isgrò interpreta il concept della XII Edizione

Un grande punto interrogativo, su un testo cancellato in cui resta leggibile solo la parola verità, è l’affascinante visual firmato da Emilio Isgrò per la XII edizione di Taobuk.

Il maestro siciliano interpreta e pone visivamente la questione dell’indeterminatezza e del dubbio da cui muove ogni ambito conoscitivo: letterario, scientifico e artistico.

Il logo non esprime sfiducia nel raggiungimento dell’obiettivo, ma la tensione necessaria per procedere verso la meta.

“Ho piantato – sono le parole dell’artista – un grosso punto interrogativo sulla parola verità: non per negare che questa esista da qualche parte, ma piuttosto per ribadire che in un mondo di turbolenze essa non può che coincidere con quella autenticità umana capace di contraddirsi e ricostruirsi continuamente. Bisogna allora alimentare innanzitutto la consapevolezza che dobbiamo conoscere noi stessi, almeno quanto basta per stare in rapporto con gli altri uomini senza ingannarli. La verità dell’uomo è in primis ciò che lui è, non ciò che vuole si dica oppure gli altri dicano di lui. Essa si può raggiungere soprattutto attraverso l’arte, che è capace di sanare in sé tutte le contraddizioni umane.”

L’artista è noto per avere “cancellato” testi inviolabili come “I Promessi Sposi” o la “Costituzione”. Attraverso tale atto creativo Isgrò non oscura la parola, ma ne sottolinea la potenza, il valore conoscitivo, la capacità di trasmettere il pensiero. Il suo genio occupa un posto di primo piano nello scenario inquieto contemporaneo: interroga per rispondere, cancella per affermare, preferisce l’autentico al vero.