<span><strong>IV</strong> Osservatorio</span>
<span>su Europa e Mediterraneo</span>

IV Osservatorio su Europa e Mediterraneo

I meridiani della libertà alla luce della cronaca internazionale contemporanea

Anche quest’anno Taobuk SeeSicily si propone come agorà privilegiato per analizzare e dibattere i temi scottanti dell’attualità, senza pretese esaustive e affrontati da punti di vista multifocali. Avrà luogo sabato 17 giugno, il IV Osservatorio su Europa e Mediterraneo, in collaborazione con Rappresentanza in Italia della Commissione Ue.

L’appuntamento si articolerà in tre momenti, coerenti con il concept scelto per la XIII edizione, durante i quali si indagheranno i meridiani della libertà, grazie al contributo di intellettuali di caratura mondiale

Messina-Bruxelles Prospettive ed orizzonti per una piena libertà di circolazione

–  ore 10.00, San Domenico Palace

Unire per commerciare, rafforzando così la spina dorsale dell’Unione Europea: il Mercato Unico. Il Ponte sullo Stretto di Messina non è solo una sfida tecnica (e politica) per l’Italia e le future generazioni. È anche l’occasione per mettere alla prova i principi condivisi e i meccanismi che da 30 anni forniscono linfa all’intero progetto Comunitario: la libertà di movimento delle merci, dei beni e dei servizi.

Mare Nostrum e guerra in Ucraina. L’Italia crocevia nella sfida energetica per un’Europa libera

–  ore 11.00, San Domenico Palace 

La guerra in Ucraina ha portato prepotentemente alla ribalta il tema dell’indipendenza energetica. L’affrancamento dagli idrocarburi russi, scelta politica prima che economica, ha spostato a sud il baricentro dell’approvvigionamento europeo e il Mar Mediterraneo ha assunto una nuova, strategica importanza come crocevia delle rotte che portano gas dai paesi del Golfo e dagli Stati Uniti, rivalutando al tempo stesso i legami esistenti con i fornitori del Nord Africa dove l’Italia vanta legami storici. Quali scelte si trova di fronte l’Europa? Come può il nostro paese sfruttare al meglio, economicamente politicamente e strategicamente, la sua centralità mediterranea evitando al tempo stesso i rischi che da sempre corrono i paesi che diventano hub energetici?