Da Azar Nafisi ad Annie Ernaux a Marina Abramovic, Taobuk celebra la giornata della donna

Voci di donne contro ogni pregiudizio

«Una donna scrive romanzi di fantasia, amore, favole. Un uomo scrive roba seria». Detto da una premio Nobel per la letteratura fa un certo effetto. Quando Annie Ernaux ha pronunciato quelle parole a Taormina, durante la scorsa edizione di Taobuk, accanto a lei, con il microfono in mano, c’erano altre due grandi scrittrici, Azar Nafisi e Joyce Carol Oates. Oggi, che si celebra la giornata internazionale della donna, quelle parole pesano ancora di più e suonano insieme come una provocazione e una presa di coscienza. Perché nascere in un corpo femminile implica ancora diffidenze, discriminazioni, giudizi. Anche quando si tratta di libri. «In letteratura, gli scrittori sono quasi tutti uomini – ha spiegato con voce ferma e sguardo malinconico Ernaux – Per questo ringrazio Taobuk: avere invitato tre donne scrittrici è un segnale importantissimo». Un manifesto di libertà, in un’edizione del Festival che proprio alle libertà era dedicata.

 

Come dimenticare l’intervento commovente e colmo di pathos di Azar Nafisi al Teatro Antico di Taormina? Ha trascinato il pubblico, scuotendo le coscienze nel suo atto d’accusa al regime di Teheran. «Le donne iraniane si sono rese conto che per combattere la violenza non bisogna essere a propria volta violenti: non devi essere come il tuo nemico. E allora che fanno? Riempiono la strada intera, cantano, ballano – ha detto qualche minuto prima che le venisse consegnato il Taobuk Award for Literary Excellence.

Dicono che le donne siano il sesso debole. Il sesso debole qui sono gli uomini

E via di applausi tra il pubblico. Gli stessi che sono stati riservati quella sera alla statunitense Joyce Carol Oates, un’altra pietra miliare della letteratura contemporanea. Nei suoi libri indaga le distorsioni delle relazioni familiari e denuncia la condizione femminile in America. 

marina abramovic a taobuk 2024

Stessa data, stesso luogo, un’altra donna. Acuta, ironica, graffiante.

È la francese Yasmina Reza, narratrice, drammaturga, sceneggiatrice. Autrice di capolavori come Felici i felici e Il dio del massacro, da cui è stato tratto il film Carnage per la regia di Roman Polański. La sua penna è affilata come un coltello. Scava nell’io, frugando nelle stanze segrete dell’essere umano, addentrandosi nei labirinti della mente. Per aprirne ogni porta e accendere l’interruttore sulla condition humaine, così da metterla in luce nei suoi chiaroscuri e nelle sue ambiguità. 

Torniamo all’inizio. Siamo proprio sicuri che «una donna scrive romanzi di fantasia, amore, favole. Un uomo scrive roba seria»? I grandi scrittori come Annie Ernaux servono proprio a questo. A porci interrogativi, provocare reazioni, instillare riflessioni, demolire luoghi comuni. Perché solo così si potranno cambiare le cose.

Buona giornata internazionale della donna.

yasmina reza c a taobuk 2024