Ci sono confini che delimitano territori e appartenenze e altri, più sottili e insondabili, che si intrecciano con le coscienze. Nel suo nuovo romanzo Col buio me la vedo io (Einaudi), Anna Mallamo ci trasporta in Calabria e in un racconto sull’audacia di oltrepassare i limiti imposti dalla paura e dal silenzio. Le vicende della sedicenne Lucia Carbone che sequestra il figlio di un boss dell’Aspromonte, narrano il coraggio di superare una soglia pericolosa, quella che distingue la vendetta dalla giustizia e l’adolescenza dall’età adulta. In questo spazio di transizione, la luce della memoria e l’oscurità dell’incertezza si sovrappongono. Un’occasione per immergersi in un romanzo intenso, in cui il buio non è solo assenza di luce, ma anche dimensione di possibilità.
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