Una scrittura che oltrepassa le barriere tra il vissuto e l’immaginario, tra il ricordo e la sua trasfigurazione narrativa. La narrazione di Emanuele Trevi è riflessione sul confine, visto come equilibrio instabile tra l’autobiografia e la critica, tra l’analisi del reale e l’invenzione letteraria. È quello che succede in Due vite (Neri Pozza), in cui il confine tra esistenza e racconto si dissolve in un movimento continuo, o in La casa del mago (Ponte alle Grazie), in un dialogo incessante tra tra infanzia e maturità, tra il tempo e con il mistero dell’identità. Una conversazione con un autore in cui il confine si fa crocevia di linguaggi, di epoche, di figure letterarie che, con intensità, rivelano nuove stratificazioni di senso.
INFORMAZIONI
Si avvisa che le date e gli orari potranno subire variazioni.
Tutti gli aggiornamenti sono disponibili in tempo reale su www.taobuk.it